ci sono due cose che nessuno ti potrà mai strappare: ciò che sei e ciò che sai.

ci sono due cose che nessuno ti potrà mai strappare: ciò che sei e ciò che sai.

venerdì 25 marzo 2011

UN REGALO PER VOI : DEDICA SONORA DA USARE COME SVEGLIA LA MATTINA ,DOPO LA PIETOSA COMPARSA DI IERI SERA

DEDICATO ALLE PERSONE  INCAPACI DI DARE RISPOSTE SERIE E VEROSIMILI .
DEDICATO A QUEGLI UOMINI E A QUELLE DONNE CHE AMANO CIRCONDARSI DI BUGIE CHE LENISCONO IL RARO RIAFFIORARE DI UN SENTIMENTO CHE NON CONOSCONO : LA VERGOGNA.
COSI MAGARI SI METTONO ALL'OMBRA DI UN SIMBOLO CHE INNEGGIA :"  VERITA! VERITA! ".E PIAN PIANO DOPO UN'INTRODUZIONE FACILE RESTANO BLOCCATI DALLE LORO PANZANE,INIZIANDO A SENTIRE DOLORE (INSOMMA UN PO' COME IL CONTRARIO DELLA SODOMIA,TANTO PER DARE UN FLASH DI QUELLO CHE E' ACCADUTO).


AGLI UOMINI E ALLE DONNE IN QUESTIONE CHE TRADISCONO LE LORO PREROGATIVE , LE METTONO IN VENDITA, E CON ARTIFIZI E RAGGIRI DEGNI DI UN IDIOTA ELUDONO IMMANCABILMENTE IL CONFRONTO RETORICO CHE TANTO AMANO MA CHE NON SANNO USARE, COLLEZIONANDO SEMPRE FIGURE DI M.......A .
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=bTI92AmFU8s&w=420&h=315]
AHI!  CHE DOLORE,CHE BRUCIORE!






UN REGALO PER VOI : DEDICA SONORA DA USARE COME SVEGLIA LA MATTINA ,DOPO LA PIETOSA COMPARSA DI IERI SERA

DEDICATO ALLE PERSONE  INCAPACI DI DARE RISPOSTE SERIE E VEROSIMILI .
DEDICATO A QUEGLI UOMINI E A QUELLE DONNE CHE AMANO CIRCONDARSI DI BUGIE CHE LENISCONO IL RARO RIAFFIORARE DI UN SENTIMENTO CHE NON CONOSCONO : LA VERGOGNA.
COSI MAGARI SI METTONO ALL'OMBRA DI UN SIMBOLO CHE INNEGGIA :"  VERITA! VERITA! ".E PIAN PIANO DOPO UN'INTRODUZIONE FACILE RESTANO BLOCCATI DALLE LORO PANZANE,INIZIANDO A SENTIRE DOLORE (INSOMMA UN PO' COME IL CONTRARIO DELLA SODOMIA,TANTO PER DARE UN FLASH DI QUELLO CHE E' ACCADUTO).


AGLI UOMINI E ALLE DONNE IN QUESTIONE CHE TRADISCONO LE LORO PREROGATIVE , LE METTONO IN VENDITA, E CON ARTIFIZI E RAGGIRI DEGNI DI UN IDIOTA ELUDONO IMMANCABILMENTE IL CONFRONTO RETORICO CHE TANTO AMANO MA CHE NON SANNO USARE, COLLEZIONANDO SEMPRE FIGURE DI M.......A .
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=bTI92AmFU8s&w=420&h=315]
AHI!  CHE DOLORE,CHE BRUCIORE!






mercoledì 23 marzo 2011

SECONDO ME

Si pensa di solito che idealismo e cinismo siano l'uno l'opposto dell'altro,ma in realtà partono da un unico punto:attaccarsi fedelmente e rigidamente ad un ideale (etico,sociale,morale,ecc) e farne il proprio centro di gravità;mentre l'idealista vive serenamente questa condizione,il cinico la rinnega e la disprezza perchè ha ricevuto una batosta (concreta o teorica) e si sente ingannato e disilluso,o perchè è comunque privo di speranza,convinto che quell'ideale è utopistico e dunque menzognero .
L'errore più grave che si fa è di vedere nel cinico la quintessenza dell'essere adulti,cioè comprendere la brutale realtà delle cose e conviverci,mentre al contrario la delusione del cinico è squisitamente infantile:parte da un principio di idealismo (che di per sè è infantile,poichè elimina i contrasti e le sfumature delle cose,affidandosi ciecamente ad una sola chiave di lettura) e poi,quando si rende conto che l'ideale di purezza che ricerca o che crede di ricercare è inattuabile,ci rimane male come un bimbo che scopre che Babbo Natale non esiste;invece di rendersi conto che quell'ideale è inattuabile perchè intrinsecamente (forse) inesistente,invece di cercare di valutare le cose per come sono nella loro complessità come farebbe un adulto,trova un caldo conforto nell'atteggiamento opposto,cioè nel credere che tutto sia schifo,ipocrisia,marciume.



Essere immersi nello spirito dell'odio, della cattiveria è già una sofferenza di per sé.
La mancanza di sensibilità è la peggiore delle sofferenze, perché fa di chi soffre questa privazione una sorta di zombie anaffettivo, un specie di cadavere ambulante. Infatti il cattivo non può godere l'esistenza attraverso il più bel sentimento umano: l'amore.
Questa è una disgrazia immane. Quando uno è crudele, cattivo, prepotente, è distante dalla sua anima. Il suo cuore è bloccato e pietrificato nella sofferenza. L'aggressività verso gli altri è il segno esteriore di questa sua drammatica situazione interiore.


La pena più pesante sta nel restare lontani dalla luminosità, dal calore umano, fuori dal regno dell'amore, separati dalla sensibilità. Il dolore più grande è forse quello di essere sopraffatti dalla cattiveria, nonostante le apparenze e le ostentazioni arroganti di colui che la mette in atto. 
Perciò, anche se non è facile, anche se va contro le spinte emotive dettate dalla reattività egoica, è proprio per i cattivi che si dovrebbe avere una particolare  pieta'.
. Questa sorge alla luce di una comprensione superiore che non è giustificazionista della cattiveria, dell'odio, ma una consapevolezza sovrapersonale della realtà umana.


Secondo me tutto cio' deve muovere sempre a pieta' , ma mai a compassione. 






SECONDO ME

Si pensa di solito che idealismo e cinismo siano l'uno l'opposto dell'altro,ma in realtà partono da un unico punto:attaccarsi fedelmente e rigidamente ad un ideale (etico,sociale,morale,ecc) e farne il proprio centro di gravità;mentre l'idealista vive serenamente questa condizione,il cinico la rinnega e la disprezza perchè ha ricevuto una batosta (concreta o teorica) e si sente ingannato e disilluso,o perchè è comunque privo di speranza,convinto che quell'ideale è utopistico e dunque menzognero .
L'errore più grave che si fa è di vedere nel cinico la quintessenza dell'essere adulti,cioè comprendere la brutale realtà delle cose e conviverci,mentre al contrario la delusione del cinico è squisitamente infantile:parte da un principio di idealismo (che di per sè è infantile,poichè elimina i contrasti e le sfumature delle cose,affidandosi ciecamente ad una sola chiave di lettura) e poi,quando si rende conto che l'ideale di purezza che ricerca o che crede di ricercare è inattuabile,ci rimane male come un bimbo che scopre che Babbo Natale non esiste;invece di rendersi conto che quell'ideale è inattuabile perchè intrinsecamente (forse) inesistente,invece di cercare di valutare le cose per come sono nella loro complessità come farebbe un adulto,trova un caldo conforto nell'atteggiamento opposto,cioè nel credere che tutto sia schifo,ipocrisia,marciume.



Essere immersi nello spirito dell'odio, della cattiveria è già una sofferenza di per sé.
La mancanza di sensibilità è la peggiore delle sofferenze, perché fa di chi soffre questa privazione una sorta di zombie anaffettivo, un specie di cadavere ambulante. Infatti il cattivo non può godere l'esistenza attraverso il più bel sentimento umano: l'amore.
Questa è una disgrazia immane. Quando uno è crudele, cattivo, prepotente, è distante dalla sua anima. Il suo cuore è bloccato e pietrificato nella sofferenza. L'aggressività verso gli altri è il segno esteriore di questa sua drammatica situazione interiore.


La pena più pesante sta nel restare lontani dalla luminosità, dal calore umano, fuori dal regno dell'amore, separati dalla sensibilità. Il dolore più grande è forse quello di essere sopraffatti dalla cattiveria, nonostante le apparenze e le ostentazioni arroganti di colui che la mette in atto. 
Perciò, anche se non è facile, anche se va contro le spinte emotive dettate dalla reattività egoica, è proprio per i cattivi che si dovrebbe avere una particolare  pieta'.
. Questa sorge alla luce di una comprensione superiore che non è giustificazionista della cattiveria, dell'odio, ma una consapevolezza sovrapersonale della realtà umana.


Secondo me tutto cio' deve muovere sempre a pieta' , ma mai a compassione. 






martedì 22 marzo 2011

NON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE...

Vorrei attirare la vostra attenzione su questo significativo posto della nostra Italia,di modo che non balzi alle cronache per i piu' solo come residenza di tristi figure ,ma solo e soprattutto per quella decina di km che lo separano da Solferino.Nelle 24 ore di quel giorno del 1859 ci furono 45000 vittime.
Solo Dunant riusci con la sua idea a far percorrere alla colonna di feriti e moribondi quella decina di km che separavano Solferino dal paese di cui si parla: da una parte gli italiani e i francesi dall'altra gli austriaci ,si apri' miracolosamente il varco e questo fece la storia.


C’ é un palazzo, fra gli edifici monumentali che ornano la bella cittadina di Castiglione delle Stiviere in provincia di Mantova
( a 10 Km dal Lago di Garda) che racconta una delle più significative pagine impresse nella storia della solidarietà umana e del Diritto Umanitario. E’ il settecentesco e nobile palazzo Triulzi-Longhi, in cui  nel 1959, per iniziativa di
Enzo Boletti, fu allestito il Museo Internazionale della Croce Rossa, a testimonianza del fatto che cent’anni prima proprio a Castiglione delle Stiviere,grazie alla sensibilità di un giovane uomo d’affari ginevrino,Henry Dunant, nacque l’idea di quello che oggi é il più importante sodalizio umanitario diffuso nel mondo.
In questo Museo non solo si possono osservare documenti, strumenti chirurgici, lettighe e attrezzature da campo che testimoniano l’attività passata e presente della Croce Rossa, ma si coglie un messaggio. E’ il messaggio di solidarietà e fratellanza che il popolo di Castiglione, di fronte allo straziante macello umano di cui si trovò spettatore all’indomani della battaglia di Solferino del 1859, trasmise senza saperlo a colui che avrebbe fondato la grande Associazione.





Dalla notte del 24 giugno 1859, qualche ora dopo la battaglia che aveva visto a confronto gli eserciti franco-italiano e quello asburgico, mentre sulle colline coperte di cadaveri e di feriti ancora lampeggiavano i bagliori delle arme austriache in ritirata, i Castiglionesi si videro riversare in paese migliaia di soldati feriti di tutte le provenienze.Litografia: Battaglia di Solferino Di fronte al pietoso spettacolo di 9000 corpi mutilati, di volti sfigurati che anelavano un soccorso, di flebili voci che imploravano la morte, il popolo di Castiglione, e le donne soprattutto sfidando pudori, pregiudizi e l’iniziale diffidenza di mariti e fratelli, cominciarono a soccorrere i feriti, sapendo cogliere amorevolmente il dolore “umano” oltre gli stendardi, i contrassegni delle divise e gli incomprensibili idiomi. Ben presto strade, piazze,chiese e abitazioni si improvvisarono luoghi di soccorso mentre la confusione aumentava insieme ai cadaveri e feriti che continuavano ad arrivare. Come testimonierà lo stesso Dunant in un libro che avrebbe commosso il mondo - Un ricordo di Solferino - si mobilitarono tutti: vecchi e bambini e le ragazze non esitarono a strappare i lenzuoli dei loro corredi di nozze per farne bende destinate ai feriti.
http://www.dsmnet.it/micr/html/body_museo.html

 L’impegno delle donne di Castiglione nel soccorrere ed assistere i feriti di ambo le parti, diede al ginevrino Dunant, presente nell’area per parlare d’affari con Napoleone III, l’idea di costituire un’associazione umanitaria neutrale ed indipendente che si concretizzò nel 1863 con la nascita del Comitato di Soccorso ai feriti in battaglia che adottò come simbolo la bandiera svizzera  invertendone i colori, una croce rossa  in campo bianco.

RIFLESSIONE :  che fine avrebbero fatto quei FERITI se talune donne di Castiglione e dintorni si fossero comportate come fanno oggi?? PROBABILMENTE CON QUALCHE GRASSA RISATA AVREBBERO PASSATO ALLA BAIONETTA  ANCHE I MORIBONDI( dopo averli evirati).... .CHE VERGOGNA PER CASTIGLIONE DELLE STIVIERE,CON LE SUE GENEROSE COLLINE ,CON LA SUA MEMORIA UNIVERSALE DI ALTRUISMO, OSPITARE PERSONE COSI'.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=SeHY_ZnYeZM&w=560&h=315]Godetevi il video...vi da' una sferzata di entusiasmo.



                                                        INTER  ARMA  CARITAS


                                              
                                                          
 



NON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE...

Vorrei attirare la vostra attenzione su questo significativo posto della nostra Italia,di modo che non balzi alle cronache per i piu' solo come residenza di tristi figure ,ma solo e soprattutto per quella decina di km che lo separano da Solferino.Nelle 24 ore di quel giorno del 1859 ci furono 45000 vittime.
Solo Dunant riusci con la sua idea a far percorrere alla colonna di feriti e moribondi quella decina di km che separavano Solferino dal paese di cui si parla: da una parte gli italiani e i francesi dall'altra gli austriaci ,si apri' miracolosamente il varco e questo fece la storia.


C’ é un palazzo, fra gli edifici monumentali che ornano la bella cittadina di Castiglione delle Stiviere in provincia di Mantova
( a 10 Km dal Lago di Garda) che racconta una delle più significative pagine impresse nella storia della solidarietà umana e del Diritto Umanitario. E’ il settecentesco e nobile palazzo Triulzi-Longhi, in cui  nel 1959, per iniziativa di
Enzo Boletti, fu allestito il Museo Internazionale della Croce Rossa, a testimonianza del fatto che cent’anni prima proprio a Castiglione delle Stiviere,grazie alla sensibilità di un giovane uomo d’affari ginevrino,Henry Dunant, nacque l’idea di quello che oggi é il più importante sodalizio umanitario diffuso nel mondo.
In questo Museo non solo si possono osservare documenti, strumenti chirurgici, lettighe e attrezzature da campo che testimoniano l’attività passata e presente della Croce Rossa, ma si coglie un messaggio. E’ il messaggio di solidarietà e fratellanza che il popolo di Castiglione, di fronte allo straziante macello umano di cui si trovò spettatore all’indomani della battaglia di Solferino del 1859, trasmise senza saperlo a colui che avrebbe fondato la grande Associazione.





Dalla notte del 24 giugno 1859, qualche ora dopo la battaglia che aveva visto a confronto gli eserciti franco-italiano e quello asburgico, mentre sulle colline coperte di cadaveri e di feriti ancora lampeggiavano i bagliori delle arme austriache in ritirata, i Castiglionesi si videro riversare in paese migliaia di soldati feriti di tutte le provenienze.Litografia: Battaglia di Solferino Di fronte al pietoso spettacolo di 9000 corpi mutilati, di volti sfigurati che anelavano un soccorso, di flebili voci che imploravano la morte, il popolo di Castiglione, e le donne soprattutto sfidando pudori, pregiudizi e l’iniziale diffidenza di mariti e fratelli, cominciarono a soccorrere i feriti, sapendo cogliere amorevolmente il dolore “umano” oltre gli stendardi, i contrassegni delle divise e gli incomprensibili idiomi. Ben presto strade, piazze,chiese e abitazioni si improvvisarono luoghi di soccorso mentre la confusione aumentava insieme ai cadaveri e feriti che continuavano ad arrivare. Come testimonierà lo stesso Dunant in un libro che avrebbe commosso il mondo - Un ricordo di Solferino - si mobilitarono tutti: vecchi e bambini e le ragazze non esitarono a strappare i lenzuoli dei loro corredi di nozze per farne bende destinate ai feriti.
http://www.dsmnet.it/micr/html/body_museo.html

 L’impegno delle donne di Castiglione nel soccorrere ed assistere i feriti di ambo le parti, diede al ginevrino Dunant, presente nell’area per parlare d’affari con Napoleone III, l’idea di costituire un’associazione umanitaria neutrale ed indipendente che si concretizzò nel 1863 con la nascita del Comitato di Soccorso ai feriti in battaglia che adottò come simbolo la bandiera svizzera  invertendone i colori, una croce rossa  in campo bianco.

RIFLESSIONE :  che fine avrebbero fatto quei FERITI se talune donne di Castiglione e dintorni si fossero comportate come fanno oggi?? PROBABILMENTE CON QUALCHE GRASSA RISATA AVREBBERO PASSATO ALLA BAIONETTA  ANCHE I MORIBONDI( dopo averli evirati).... .CHE VERGOGNA PER CASTIGLIONE DELLE STIVIERE,CON LE SUE GENEROSE COLLINE ,CON LA SUA MEMORIA UNIVERSALE DI ALTRUISMO, OSPITARE PERSONE COSI'.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=SeHY_ZnYeZM&w=560&h=315]Godetevi il video...vi da' una sferzata di entusiasmo.



                                                        INTER  ARMA  CARITAS