ci sono due cose che nessuno ti potrà mai strappare: ciò che sei e ciò che sai.
venerdì 14 ottobre 2016
Sta attenta esci fuori di tema torna presto tornati svelta tornati in mente pensati ripensati ripensaci ripensa a come fosti eri sei sarai copriti bene che gli uomini sono freddi non fidarti di chi non parla bene del vento tu esci fuori di te se vuoi tenta tutto apri le porte ai portenti chiudi i cancelli a chi ti cancella ma sta attenta mi raccomando torna presto tornati in mente tieniti forte aggrappati stringiti acchiappati stretta afferrati tutta ama con calma respira con la pancia ama con calma che là fuori è pieno di ti amo che non valgono un cazzo.
giovedì 13 ottobre 2016
la mia vita è un inferno, mi disse, e io dissi, ma davvero, Frankie? ...........
e lui disse, veramente un inferno, neanche
te lo immagini.
tutto quanto, continuò, s'è ingolfato
in un circolo vizioso senza uscita.
ma davvero, Frankie? puoi scommetterci, disse,
ti sei mai trovato in una situazione dove l'unica fuga è
la morte?
sì, gli dissi.
e in quei casi che fai? domandò.
aspetto, Frankie, tanto prima o poi la morte arriva.
ma io, disse, non posso aspettare.
aspetterai, Frankie.
perché, domandò, il dolore è costante e onnipresente
nella vita?
difficile spiegare il dolore fisico, Frankie, ma per lo più
so cosa causa quello spirituale.
assì? assì? domandò.
per lo più il dolore spirituale, ragazzo mio, è causato
da aspettative troppo alte, dissi, cerca di evitarle.
tu lo fai? chiese.
sì, sempre di più mi aspetto sempre meno.
ed è meno che ricevi?
quasi sempre, Frankie.
accidenti, disse, fa sempre bene parlare con te, tu
la sai lunga.
temo di sì, Frankie.
chiese, ti aspettavi di vivere cosi tanto?
non ho vissuto tanto, Frankie, ho vissuto solo
fino al termine.
te lo immagini.
tutto quanto, continuò, s'è ingolfato
in un circolo vizioso senza uscita.
ma davvero, Frankie? puoi scommetterci, disse,
ti sei mai trovato in una situazione dove l'unica fuga è
la morte?
sì, gli dissi.
e in quei casi che fai? domandò.
aspetto, Frankie, tanto prima o poi la morte arriva.
ma io, disse, non posso aspettare.
aspetterai, Frankie.
perché, domandò, il dolore è costante e onnipresente
nella vita?
difficile spiegare il dolore fisico, Frankie, ma per lo più
so cosa causa quello spirituale.
assì? assì? domandò.
per lo più il dolore spirituale, ragazzo mio, è causato
da aspettative troppo alte, dissi, cerca di evitarle.
tu lo fai? chiese.
sì, sempre di più mi aspetto sempre meno.
ed è meno che ricevi?
quasi sempre, Frankie.
accidenti, disse, fa sempre bene parlare con te, tu
la sai lunga.
temo di sì, Frankie.
chiese, ti aspettavi di vivere cosi tanto?
non ho vissuto tanto, Frankie, ho vissuto solo
fino al termine.
- Charles Bukowski -
Più invecchio e più le persone che ho conosciuto non ci sono più. E io non riesco a fare pace con nessuna di queste assenze. Allora che faccio? Scrivo. Prendo un episodio del passato e mi metto a scrivere. Dentro al passato quelli che tu ami, stanno tutti là, non manca nessuno.
mercoledì 12 ottobre 2016
Accettereste una pausa pranzo di soli 7 minuti pur di mantenere il posto di lavoro?
È successo davvero. Michele Placido porta al cinema la storia vera di un gruppo di operaie costrette a scegliere fra la dignità e lo stipendio sicuro. Il regista e le sue attrici raccontano le ingiustizie al femminile che hanno visto da vicino. E come le cose possono cambiare facendo fronte comune.
E' la storia delle operaie di una fabbrica tessile del Lazio che devono decidere se rinunciare a sette minuti della loro pausa pranzo per ingraziarsi i nuovi proprietari e, quindi, tenersi il posto di lavoro. Sette minuti sono niente, ma sette minuti è anche il tempo che resta loro per mangiare. E la pausa pranzo che trent’anni prima durava un’ora diventa la posta simbolica della difesa di diritti soggetti a un’erosione sempre più inumana. Un gruppo di sindacaliste stanno chiuse in una stanza a discuterne, mettendo sul tavolo le loro vite disgraziate, i mariti che non ci sono, i figli da mantenere, la paura di perdere lo stipendio. A guardarle, non puoi fare a meno di chiederti a che cosa sei disposto a rinunciare tu, pur di lavorare. Quale ingiustizia sei disposto a subire, pur di lavorare. Uno degli argomenti con cui Placido è riuscito a convincere il sistema-cinema è il suo cast di eroine. In ordine alfabetico: Ambra Angiolini, Cristiana Capotondi, Anne Consigny, Fiorella Mannoia al suo esordio cinematografico, Maria Nazionale, Ottavia Piccolo, Violante Placido, Clémence Poésy, Sabine Timoteo.
Non ho mai amato le cose grandiose, le luci accecanti, i bagni di folla. La vita per me deve essere semplice, darti calore. Io sto bene in un posto se posso chiudere gli occhi, stare in silenzio e sentirmi a mio agio così, semplicemente serena.
L’amore si impara. Come si impara a camminare, a mangiare, a parlare. L’amore si impara come tutte le cose che hai visto fare un mucchio di volte. Come quei gesti che attorno a te non sono mancati. Se sul tuo volto raramente è giunta una carezza, difficilmente saprai farla a tua volta. Se quasi mai ti sei sentito sussurrare parole affettuose, difficilmente saprai dirle a tua volta. Se non c’è stato sguardo che t’abbia mai rassicurato, difficilmente saprai darlo a qualcuno. Se non impari l’amore, faticosamente saprai donarlo a tua volta.
«Non essere amati è solo sfortuna; non sapere amare è una tragedia.» (Albert Camus)
Buongiorno
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