ci sono due cose che nessuno ti potrà mai strappare: ciò che sei e ciò che sai.
sabato 11 febbraio 2012
SATANIC KILLING
SATANIC KILLING
sta fìmmana, comu 'a musca, vaci sembri 'nd"a mmerda
SATANIC KILLING
sta fìmmana, comu 'a musca, vaci sembri 'nd"a mmerda
MALATI DI CATTIVERIA
ACCETTO LE CONSEGUENZE DELLE
PERSONE ORRENDE
PERSONE ORRENDE
PERCHE' MI INSESGNANO NEL MALE AD
ESSERE ANCORA PIU' UMILE VERA E
SPECIALE PER CHI MI VUOLE BENE.
Per spiegare perché le persone si comportano male con gli altri non basta parlare di cattiveria ma di malattia: una forma di scarsa capacità di empatia. Lo afferma il famoso psicologo inglese Simon Baron-Cohen.
In " A New Theory of Human Cruelty” Cohen cerca di spiegare la crudeltà affidandosi alla scienza invece che alla morale o alla religione, e per rintracciarne le cause parla di malattia invece che di male. Allora essere “carogne” è una patologia? In un certo senso sì: tutto dipende dall’empatia, la capacità di immedesimarsi in un’altra persona e capirne i sentimenti. Il nostro cervello è come “cablato” per l’empatia.
Ci sono attività o INATTIVITA' di precise aree cerebrali che ci rendono più o meno sensibili e attenti verso gli altri.
Nella sua analisi rientrano anche le piccole angherie quotidiane, quelle ordinarie, a cui di solito si fa poca attenzione, ma che rischiano di farci scivolare sempre più in basso nella scala dell’empatia.
QUESTI INDIVIDUI sono cosi'a causa di una precisa conformazione dei loro circuiti neurali. E quello che non può spiegare la genetica può farlo la storia individuale, innanzitutto il tipo di relazioni e affetti instaurati durante l’infanzia.
Consistente è anche l’influenza di fattori esterni: “Ci sono situazioni sia patologiche come la schizofrenia o comunque borderline in cui stress, depressione, alcolismo, deficit dello sviluppo psichico nell’età infantile possono compromettere notevolmente la capacità empatica. Baron-Cohen parla addirittura di modificazioni cerebrali e aree del cervello che si sviluppano in maniera deficitaria proprio in seguito a situazioni critiche dell’infanzia oppure a determinati fattori”.
Siamo alla fiera della banalita' del Male.Anche il Male da voi viene sminuito,si nasconde,si vergogna.
Donne che urlano minacciano,donne che non sorridono ma ringhiano.
Donne volgari che inveiscono, che offendono.Insomma "donne sfigate".
Donne volgari che inveiscono, che offendono.Insomma "donne sfigate".
La cattiveria è soprattutto infelicità e alla cattiveria si affianca inevitabilmente l'invidia!
Care volgari strillone,la cattiveria gratuita impoverisce e l'odio e la rabbia fanno male alla salute.
Non ho mai avuto paura di Nulla,anche se il nulla e' molto paragonato a voi e dato che questo e' il mio blog voglio ripetervi che ho affrontato pericoli reali ,cattiverie tangibili.
Vedo il vero male ogni giorno e il sorriso mi sorge spontaneo quando vi ascolto o vi leggo.Ho compassione per la vostra situazione,in bilico tra buffoneria e comicità.Peccato! Quello che vi circonda e voi stesse siete così patetici da spingere ,appunto alla pena,piuttosto che al riso o al pianto.
vvb francesca
MALATI DI CATTIVERIA
ACCETTO LE CONSEGUENZE DELLE
PERSONE ORRENDE
PERSONE ORRENDE
PERCHE' MI INSESGNANO NEL MALE AD
ESSERE ANCORA PIU' UMILE VERA E
SPECIALE PER CHI MI VUOLE BENE.
Per spiegare perché le persone si comportano male con gli altri non basta parlare di cattiveria ma di malattia: una forma di scarsa capacità di empatia. Lo afferma il famoso psicologo inglese Simon Baron-Cohen.
In " A New Theory of Human Cruelty” Cohen cerca di spiegare la crudeltà affidandosi alla scienza invece che alla morale o alla religione, e per rintracciarne le cause parla di malattia invece che di male. Allora essere “carogne” è una patologia? In un certo senso sì: tutto dipende dall’empatia, la capacità di immedesimarsi in un’altra persona e capirne i sentimenti. Il nostro cervello è come “cablato” per l’empatia.
Ci sono attività o INATTIVITA' di precise aree cerebrali che ci rendono più o meno sensibili e attenti verso gli altri.
Nella sua analisi rientrano anche le piccole angherie quotidiane, quelle ordinarie, a cui di solito si fa poca attenzione, ma che rischiano di farci scivolare sempre più in basso nella scala dell’empatia.
QUESTI INDIVIDUI sono cosi'a causa di una precisa conformazione dei loro circuiti neurali. E quello che non può spiegare la genetica può farlo la storia individuale, innanzitutto il tipo di relazioni e affetti instaurati durante l’infanzia.
Consistente è anche l’influenza di fattori esterni: “Ci sono situazioni sia patologiche come la schizofrenia o comunque borderline in cui stress, depressione, alcolismo, deficit dello sviluppo psichico nell’età infantile possono compromettere notevolmente la capacità empatica. Baron-Cohen parla addirittura di modificazioni cerebrali e aree del cervello che si sviluppano in maniera deficitaria proprio in seguito a situazioni critiche dell’infanzia oppure a determinati fattori”.
Siamo alla fiera della banalita' del Male.Anche il Male da voi viene sminuito,si nasconde,si vergogna.
Donne che urlano minacciano,donne che non sorridono ma ringhiano.
Donne volgari che inveiscono, che offendono.Insomma "donne sfigate".
Donne volgari che inveiscono, che offendono.Insomma "donne sfigate".
La cattiveria è soprattutto infelicità e alla cattiveria si affianca inevitabilmente l'invidia!
Care volgari strillone,la cattiveria gratuita impoverisce e l'odio e la rabbia fanno male alla salute.
Non ho mai avuto paura di Nulla,anche se il nulla e' molto paragonato a voi e dato che questo e' il mio blog voglio ripetervi che ho affrontato pericoli reali ,cattiverie tangibili.
Vedo il vero male ogni giorno e il sorriso mi sorge spontaneo quando vi ascolto o vi leggo.Ho compassione per la vostra situazione,in bilico tra buffoneria e comicità.Peccato! Quello che vi circonda e voi stesse siete così patetici da spingere ,appunto alla pena,piuttosto che al riso o al pianto.
vvb francesca
giovedì 9 febbraio 2012
vvb grazie ale[youtube http://www.youtube.com/watch?v=o1kU0SGztkg&w=420&h=315]
mercoledì 8 febbraio 2012
bongiorno Sindaco...nun te preoccupa',guarda qui!
- Massi Merckx dajela sui reni...lunedì alle 19.27 · 6 ·
- Giovanna Vernile Che tayo..vai Aledanno continua cosi' sei un grande!!! ahhhhlunedì alle 20.37 · Mi piace
bongiorno Sindaco...nun te preoccupa',guarda qui!
- Giovanna Vernile Che tayo..vai Aledanno continua cosi' sei un grande!!! ahhhhlunedì alle 20.37 · Mi piace
AVEVO UN SOGNO
La gente ha perso la capacita' di gioire e sono stufa.
Per non sentirmi mai piu' dire : "Mi dissero che per farti innamorare dovevo farti ridere, ma ogni volta che ridi mi innamoro io..." . Mentre sento scivolare via la vita ed il riso da me per nutrire gli indifferenti.
La parola umana tenera ,ingenua e gioiosa è spesso come un paiolo fesso su cui andiamo battendo melodie per far ballare gli orsi mentre,dentro di noi, vorremmo intenerire le stelle.E gli orsi continuano a ballare mentre tu canti.
AVEVO UN SOGNO
La gente ha perso la capacita' di gioire e sono stufa.
Per non sentirmi mai piu' dire : "Mi dissero che per farti innamorare dovevo farti ridere, ma ogni volta che ridi mi innamoro io..." . Mentre sento scivolare via la vita ed il riso da me per nutrire gli indifferenti.
La parola umana tenera ,ingenua e gioiosa è spesso come un paiolo fesso su cui andiamo battendo melodie per far ballare gli orsi mentre,dentro di noi, vorremmo intenerire le stelle.E gli orsi continuano a ballare mentre tu canti.
LA GENTE
La gente vive in uno stato di sonnambulismo.
Non si sveglia mai.Purtroppo non le viene in mente che potrebbe esserci un modo migliore di vivere.
Non marcerebbero piu' al ritmo dei tamburi della societa'.
Danzerebbero seguendo la musica che sgorga dentro di loro.Nessuno e' cosi',la maggior parte e' stata solo educata ad aver bisogno delle persone,ma solo per esssere accettato,apprezzato,applaudito.Per essere liberi e' necessario non essere desiderati ,ne' applauditi,poiche' la liberta' non si trova mai nelle circostanze esterne e non ha bisogno della droga chiamata approvazione.
vvbfrancy
Non si sveglia mai.Purtroppo non le viene in mente che potrebbe esserci un modo migliore di vivere.
Non marcerebbero piu' al ritmo dei tamburi della societa'.
vvbfrancy
Quando finisce un amore si soffre, si soffre sempre…
Anche quando si potrebbe non soffrire per niente…
Intendo quando l’amore finisce né per colpa tua né per colpa sua, quando semplicemente si esaurisce, finisce per sfinimento, quando sfinisce, si può dire?… Ma soprattutto si può dire che l’amore – oltre che sfinire – può finire? E’ lecito ammetterlo?… Si sa come succede, però insomma cazzo, capita che finisca!… E l’assurdo è che spesso non riesci neppure a capire quando esattamente è finito… Per esempio, se pensi: “Sta finendo”, facile che magari sia già finito, finito da tempo… E se vai indietro col pensiero per cercare di capire quando esattamente ha cominciato a finire – perché si sa che anche ogni fine ha un inizio – può pure capitarti di scoprire che probabilmente non è mai cominciato…
“Bè, pazienza, credevamo fosse amore, invece niente… Amici come prima?… Anzi, dato che prima non eravamo affatto amici, facciamo: conoscenti come prima?… Che poi in fondo nemmeno ci conoscevamo… E allora: sconosciuti come prima!…”
Così ci si potrebbe ripresentare: “Piacere, salve, come va?”… E così chiacchierando, una parola via l’altra, ci si conoscerebbe, ci si troverebbe simpatici, ci si comincerebbe a piacere un po’, poi sempre di più, ci si innamorerebbe e… chissà… magari un giorno…
Anche quando si potrebbe non soffrire per niente…
Intendo quando l’amore finisce né per colpa tua né per colpa sua, quando semplicemente si esaurisce, finisce per sfinimento, quando sfinisce, si può dire?… Ma soprattutto si può dire che l’amore – oltre che sfinire – può finire? E’ lecito ammetterlo?… Si sa come succede, però insomma cazzo, capita che finisca!… E l’assurdo è che spesso non riesci neppure a capire quando esattamente è finito… Per esempio, se pensi: “Sta finendo”, facile che magari sia già finito, finito da tempo… E se vai indietro col pensiero per cercare di capire quando esattamente ha cominciato a finire – perché si sa che anche ogni fine ha un inizio – può pure capitarti di scoprire che probabilmente non è mai cominciato…
“Bè, pazienza, credevamo fosse amore, invece niente… Amici come prima?… Anzi, dato che prima non eravamo affatto amici, facciamo: conoscenti come prima?… Che poi in fondo nemmeno ci conoscevamo… E allora: sconosciuti come prima!…”
Così ci si potrebbe ripresentare: “Piacere, salve, come va?”… E così chiacchierando, una parola via l’altra, ci si conoscerebbe, ci si troverebbe simpatici, ci si comincerebbe a piacere un po’, poi sempre di più, ci si innamorerebbe e… chissà… magari un giorno…
Quando finisce un amore si soffre, si soffre sempre…
Anche quando si potrebbe non soffrire per niente…
Intendo quando l’amore finisce né per colpa tua né per colpa sua, quando semplicemente si esaurisce, finisce per sfinimento, quando sfinisce, si può dire?… Ma soprattutto si può dire che l’amore – oltre che sfinire – può finire? E’ lecito ammetterlo?… Si sa come succede, però insomma cazzo, capita che finisca!… E l’assurdo è che spesso non riesci neppure a capire quando esattamente è finito… Per esempio, se pensi: “Sta finendo”, facile che magari sia già finito, finito da tempo… E se vai indietro col pensiero per cercare di capire quando esattamente ha cominciato a finire – perché si sa che anche ogni fine ha un inizio – può pure capitarti di scoprire che probabilmente non è mai cominciato…
“Bè, pazienza, credevamo fosse amore, invece niente… Amici come prima?… Anzi, dato che prima non eravamo affatto amici, facciamo: conoscenti come prima?… Che poi in fondo nemmeno ci conoscevamo… E allora: sconosciuti come prima!…”
Così ci si potrebbe ripresentare: “Piacere, salve, come va?”… E così chiacchierando, una parola via l’altra, ci si conoscerebbe, ci si troverebbe simpatici, ci si comincerebbe a piacere un po’, poi sempre di più, ci si innamorerebbe e… chissà… magari un giorno…
Anche quando si potrebbe non soffrire per niente…
Intendo quando l’amore finisce né per colpa tua né per colpa sua, quando semplicemente si esaurisce, finisce per sfinimento, quando sfinisce, si può dire?… Ma soprattutto si può dire che l’amore – oltre che sfinire – può finire? E’ lecito ammetterlo?… Si sa come succede, però insomma cazzo, capita che finisca!… E l’assurdo è che spesso non riesci neppure a capire quando esattamente è finito… Per esempio, se pensi: “Sta finendo”, facile che magari sia già finito, finito da tempo… E se vai indietro col pensiero per cercare di capire quando esattamente ha cominciato a finire – perché si sa che anche ogni fine ha un inizio – può pure capitarti di scoprire che probabilmente non è mai cominciato…
“Bè, pazienza, credevamo fosse amore, invece niente… Amici come prima?… Anzi, dato che prima non eravamo affatto amici, facciamo: conoscenti come prima?… Che poi in fondo nemmeno ci conoscevamo… E allora: sconosciuti come prima!…”
Così ci si potrebbe ripresentare: “Piacere, salve, come va?”… E così chiacchierando, una parola via l’altra, ci si conoscerebbe, ci si troverebbe simpatici, ci si comincerebbe a piacere un po’, poi sempre di più, ci si innamorerebbe e… chissà… magari un giorno…
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