Si pensa di solito che idealismo e cinismo siano l'uno l'opposto dell'altro,ma in realtà partono da un unico punto:attaccarsi fedelmente e rigidamente ad un ideale (etico,sociale,morale,ecc) e farne il proprio centro di gravità;mentre l'idealista vive serenamente questa condizione,il cinico la rinnega e la disprezza perchè ha ricevuto una batosta (concreta o teorica) e si sente ingannato e disilluso,o perchè è comunque privo di speranza,convinto che quell'ideale è utopistico e dunque menzognero .
L'errore più grave che si fa è di vedere nel cinico la quintessenza dell'essere adulti,cioè comprendere la brutale realtà delle cose e conviverci. Al contrario la delusione del cinico è squisitamente infantile: parte da un principio di idealismo (che di per sè è infantile,poichè elimina i contrasti e le sfumature delle cose,affidandosi ciecamente ad una sola chiave di lettura) e poi,quando si rende conto che l'ideale di purezza che ricerca o che crede di ricercare è inattuabile,ci rimane male come un bimbo che scopre che Babbo Natale non esiste; invece di rendersi conto che quell'ideale è inattuabile perchè intrinsecamente (forse) inesistente,invece di cercare di valutare le cose per come sono nella loro complessità come farebbe un adulto,trova un caldo conforto nell'atteggiamento opposto,cioè nell'essere convinti e farne propaganda che tutto sia schifo,ipocrisia,marciume.
Essere immersi nello spirito dell'odio, della cattiveria è già una sofferenza di per sé.
La mancanza di sensibilità è la peggiore delle sofferenze, perché fa di chi soffre questa privazione una sorta di zombie anaffettivo, un specie di cadavere ambulante. Non si può piu' godere l'esistenza attraverso il più bel sentimento umano: l'amore.
Questa è una disgrazia immane. Quando uno è crudele, prepotente, è distante dalla sua anima. Il suo cuore è bloccato e pietrificato nella sofferenza. L'aggressività verso gli altri è il segno esteriore di questa sua drammatica situazione interiore.
La pena più pesante sta nel restare lontani dalla luminosità, dal calore umano, fuori dal regno dell'amore, separati dalla sensibilità. Il dolore più grande è forse quello d essere sopraffatti dalla cattiveria, nonostante le apparenze e le ostentazioni arroganti di colui che la mette in atto.
vvb fra
ci sono due cose che nessuno ti potrà mai strappare: ciò che sei e ciò che sai.
mercoledì 11 marzo 2015
MI HANNO DETTO DI SVEGLIARMI....MI HANNO DETTO DI CAMBIARE....MA SONO SEMPRE QUI NELLA TESTARDA CONVINZIONE CHE NULLA SIA PIU' MIRACOLOSO DELL'ESSERE UMANO : NELLA SUA INGENUITA' DI ONNIPOTENZA,NELLA SUA CAPACITA' DI ASCOLTARE,NEL SUO TENATIVO DI CATTIVERIA,NEL SUO PIANTO ,NEL SUO SORRISO,NELLA SUA SOLITUDINE ,CHE A VOLTE RIESCE A FAR SPLENDERE COME INOSSIDABILE ORO,SPESSO E' BUIA COME LA PECE.
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