ci sono due cose che nessuno ti potrà mai strappare: ciò che sei e ciò che sai.
sabato 14 novembre 2015
giovedì 12 novembre 2015
Un giorno io e te dovremo discutere un poco
su questa faccenda chiamata amore. Perché onestamente non ho ancora capito di cosa si tratti. Il mio sospetto è che si tratti di un imbroglio gigantesco, inventato per tenere buona la gente. Di amore parlano i preti, i cartelloni pubblicitari, i letterati, i politici, coloro che fanno l’amore, e parlano di amore, presentandolo come il toccasana di ogni tragedia, feriscono e tradiscono e ammazzano l’anima e il corpo. Io la odio questa parola che è ovunque e in tutte le lingue. Io cerco di non usarla mai, di non chiedermi nemmeno se ciò che turba la mia mente e il mio cuore è la cosa che chiamano amore. Infatti non so se ti amo. Non penso a te in termini di amore.Devi pensare a me in termini di vita.
martedì 10 novembre 2015
Se, per diventare importante per qualcuno, devi prima arrabbiarti a tal punto da andartene...preferisci piuttosto non esserlo per nessuno....Le persone non si mettono alla prova....non si devono superare gli esami per capire quanto conta una persona.
lunedì 9 novembre 2015
Stamattina al bar un signore seduto mi guarda e mi dice:
"ma te sai cos’è l’amicizia?” Sto per rispondere e mi interrompe: “Lo vedi quel signore seduto laggiù? Quello è il mio migliore amico… siamo nati nel ‘39.. siamo nati e cresciuti insieme… io gli ho fatto da testimone a nozze e lui l’ha fatto a me… abbiamo comprato la terra da lavorare insieme… e tutti i giorni venivamo in questo bar e prendevamo un Bianchino e leggevamo le notizie.
Lui me le leggeva perché io non so leggere e io ascoltavo.. sempre insieme… nel ‘78 abbiamo litigato.. ce le siamo anche date… e da quel giorno non ci siamo più parlati.. neanche un ciao… beh.. ti dirò.. dal ’78, nonostante tutto, ogni giorno veniamo qui sempre alla stessa ora… ogni giorno ci vediamo.. non ci salutiamo.. e ci sediamo in due tavolini differenti.. entrambi prendiamo un Bianchino.. tutti i giorni prende il giornale e legge le notizie ad alta voce… la gente pensa che sia matto.. ma lo fa per me.. dal ‘78…
10 cose che mi hanno cambiato dopo la morte dei miei genitori
Non credo che esista qualcosa in grado di prepararti alla perdita di un genitore. Da quasi adulto, è una prova ancora più dura perché a questo punto della tua vita vedi i tuoi come degli amici. La loro saggezza ormai è parte di te e sai che tutto le cose che, da adolescente, ti facevano alzare gli occhi al cielo, erano fatte per amore e forse ti hanno anche salvato la vita in un paio di occasioni.
Mia madre era l’unica persona che riusciva a vedere dentro l' anima e sapeva come spronarmi nel modo giusto. Mi ha insegnato cosa significano umanità, empatia e generosità. Mio padre era il “sarcastico realista” di casa ed una delle persone più indulgenti ed intelligenti che io abbia mai conosciuto. Se volevi sapere come stavano davvero le cose, senza altre cazzate, dovevi rivolgerti a lui.
Il lutto fa il suo corso ed attraversa diverse fasi, ma il fatto che questo dolore non sparisca mai completamente mi ha colto impreparata.
1. Il mio telefono non è mai a più di 30 centimetri da me quando sono a letto
2. A volte, ripensare alla morte dei miei mi faceva stare male fisicamente. È successo per circa sei mesi dopo la loro scomparsa. Vomitavo, nel vero senso della parola.
3. La loro morte ha messo a dura prova il resto della famiglia. Ho fatto del mio meglio per onorare la loro volontà, passando spesso per la”cattiva” della situazione. Il peso di quella responsabilità era enorme, ma ho capito perché ero stata scelta. Mi ha resa una persona più forte e per questo sono grata ai miei genitori.
4. Sono incazzata perché nessuno si potrà godere quei nonni.
5. Non scambierei il tempo trascorso con loro con niente al mondo, ma mi capita di pensare che sarebbe stato più facile se fossero morti quando ero ancor più giovane. Avrei meno ricordi.
6. Non lamentatevi dei vostri genitori con me. Otterrete soltanto una ramanzina sull’importanza della gratitudine e della riconoscenza. Quindi chiudete il becco. Fatevi un’idea di quanto sia fugace la vita.
7. È come essere vedova, un altro “club” di cui non vorresti mai far parte. Dove devo firmare per rinunciare a questa iscrizione indesiderata?
8. Gli altri membri del club sono le sole persone che possono davvero comprendere cosa ti è successo. Lo capiscono e basta, non c’è altro modo di spiegarlo.
9. La vita va avanti, ma anche dopo anni ti capiterà di scoppiare a piangere come se fosse successo ieri.
10. Ti capiterà di vedere i tuoi amici in compagnia dei genitori e di provare invidia. Sarai invidioso del loro pranzo fuori, insieme. Ti arrabbierai perché i tuoi non sono lì ad organizzare le tue feste. I grandi eventi della vita non saranno più gli stessi.
Adesso, dopo più di dieci anni, mi capita ancora di cercare con lo sguardo quando succede qualcosa di bello. Poi mi ricordo… non posso
.La loro morte mi ha cambiata per sempre, ha cambiato il mio modo di vedere il mondo. In un certo senso mi ha resa migliore. Sono sempre molto attenta ai ricordi che possono influenzare ed al ruolo che avrò nella vita di qualcuno finché ci sarò. Le persone che ci sono vicine meritano di sapere quanto le amiamo. Quando non ci sarò più gli insegnamenti di oggi saranno la mia eredità.
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