ci sono due cose che nessuno ti potrà mai strappare: ciò che sei e ciò che sai.

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domenica 28 novembre 2010

kill o impe?


Cattiva e brutta  è Maga Magò, personaggio  dello storico cartone animato Disney La spada nella roccia quando vuole uccidere Semola, futuro Re Artù momentaneamente trasformato in uccellino. Ma in realtà Maga Magò è inoffensiva, sarà neutralizzata dalla varicella, ridotta per punizione a prendere aria buona e sole.
 Magari la cattiveria femminile fosse amabile, simpatica e rotonda come Magò, e fosse indagabile, narrabile e analizzabile a sé stante, senza faticosi e sfuggenti intrecci con altri sentimenti ed emozioni. Non è così: la cattiveria, quella femminile in particolare, è complicata, perversamente affascinante, agghiacciante, sorprendente, e al contrario a volte prevedibile. Lontane dai cartoni le donne cattive di Abu Graib hanno meravigliato alcune, come se in parte ci fosse sfuggito che il reato femminile per eccellenza, il gesto che suscita più sgomento, da Medea in poi, è la soppressione, per follia, bisogno, ignoranza, disperazione delle creature indifese.
Alcune donne hanno alimentato con la loro peculiare cattiveria la fonte della malvagità, della violenza, dell’ingiustizia.
.Gli uomini  spesso hanno incrementato il mito di una ‘naturale’ bontà femminile, forse, come suggerisce Simone de Beauvoir, per celare il fatto che “la superiorità è stata concessa al popolo che procrea, e non a quello che uccide”. 

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