Dopotutto gli impegni quotidiani sono talmente tanti che non abbiamo neanche più il tempo, e la voglia, di uscire la sera e conoscere qualcuno. Insomma, i social network nascono per semplificarci la vita e ci aiutano anche a trovare un partner. Un lui o un lei a portata di click, costruito e plasmato in base ai nostri gusti e alle nostre esigenze, pronto a chattare e a condividere foto e link.
Due si incontrano, si studiano, si scrivono e magari si piacciono. Ma cosa piace esattamente all’uno dell’altro? Una foto sta alla persona come la scarpa al piede, mancano i fondamentali. Chimica, gestualità, voce. C’è molto altro, vero, persino troppo. Le foto si tirano dietro tutto un mondo di vacanze in cui il soggetto se non è stupido sceglie l’inquadratura migliore, racconta di sè imprese strabilianti, sceglie addirittura un altro nome. La home page di Facebook trabocca di compleanni, rimpatriate scolastiche, Natali, molti sorrisi, molti ex compagni (ha notato che sono sempre ex?). E’ in quel mondo che chi guarda si aspetta di entrare. Un universo parallelo senza cattivi umori e cattivi odori, senza giornate storte. Inevitabile che quando il fatidico incontro si verifica rimanga deluso. E non solo perché una bella foto non sempre corrisponde a una bella persona, ma perché oltretutto manca la sorpresa. Cosa aspettarsi di più, di meglio, da chi ha già documentato nei dettagli le gastriti, i chili persi e gli amici ritrovati? Se è il mistero ad accendere l’amore, meglio lasciare spento il pc e farsi un giro al mercato.
Per i musulmani, invece, una fatwa vieta l’uso del social network Facebook, il più usato tra i giovani nei paesi arabi.
lo sceicco Abdel Hamid al-Atrash, ha emanato un decreto religioso islamico che per la prima volta vieta ai musulmani l’uso del noto social network. Il religioso egiziano avrebbe emanato questa fatwa dopo aver appreso i dati emersi da uno studio diffuso nel paese arabo secondo cui il successo di Facebook va di pari passo con il numero dei divorzi tra le famiglie musulmane.
Che differenza c’è, secondo voi, tra conoscere una persona tramite siti web o incontrarla per strada?
Non si può negare che una differenza concreta nel parlare con una pesona ‘live’ sia darle tutta l'attenzione rivolgendole tutti i canali comunicativi che madre natura ci ha dato (beh, non a caso abbiamo 5 sensi).Che un rapporto via chat sia più superficiale (senza contatto visivo ed emotivo, “distante” in doppio senso) non credo sia possibile negarlo o si dovrebbe negare che la natura umana dell’interazione sia sempre stata vis a vis, se non nell’ultimo decennio.
E poi, per dirsi cosa? Quali sono i REALI bisogni in gioco? Perché si ha la necessità di stare in rete?
“Oggi la tecnologia mi permette di comunicare persino con un aborigeno!!! Ma la domanda è, Aborigeno, io e te, che cavolo (il termine originale era più esplicito) ci dobbiamo dire??”.(Guzzanti)
Vi lascio con quest'interrogativo e con un sorriso
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